Nitti, D'Annunzio e la questione adriatica si riallaccia direttamente allo studio delle origini del fascismo: nell'impresa dannunziana a Fiume, infatti, trovano espressione e fanno le loro prime prove quelle forze eversive di estrema destra che, in un diverso contesto organizzativo e in una situazione politica piu corrosa dalla crisi del dopoguerra, saranno le protagoniste del colpo di Stato fascista nell'ottobre del 1922. Cosi, nel presente lavoro, assistiamo al sorgere del mito della " vittoria mutilata," al crescere dell'esasperazione nazionalistica, al primo organizzarsi di un tentativo di sedizione militarista. Ma l'autore non ha condotto il suo studio esclusivamente dal punto di vista della politica interna: tutto il panorama internazionale si dispiega nelle pagine di questo libro, la cui caratteristica è proprio di legare strettamente le vicende della vita politica italiana a quelle delle relazioni tra le potenze già alleate nella prima guerra mondiale. L'autore ha potuto infatti utilizzare il ricchissimo materiale contenuto nelle Carte Nitti, fortunosamente salvate dalla dispersione o dalla distruzione ad opera della famiglia dello statista e da essa messe a sua disposizione con generosa liberalità. Per valutare l'importanza di questi documenti, che l'autore ha largamente riprodotto nel suo lavoro, basti pensare che tra essi si conservano tutti i dispacci scambiati tra la presidenza del Consiglio e la Delegazione italiana alla Conferenza della Pace, da una parte, e i Commissari straordinari militari nella Venezia Giulia generali Badoglio e Caviglia incaricati di fronteggiare D'Annunzio e di trattare con lui, dall'altra. Le conclusioni alle quali l'autore giunge al termine di uno studio analiticamente condotto rivestono un notevole interesse generale per la storia politica dell'Italia nel primo dopoguerra, in uno dei momenti pili acuti della crisi postbellica. Attraverso il fallimento del tentativo di Francesco Saverio Nitti di arginare il crescente movimento nazionalistico e di basare la pace internazionale su solide fondamenta, si delinea la crisi che condurrà alla " marcia su Roma," al sovvertimento delle istituzioni liberali e parlamentari e alla ventennale dittatura fascista. ( )