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E allora continuo con la lettura della storia d’Italia di Montanelli, anzi inizio, in quanto il precedente volume era dedicato alla Storia di Roma. La storia d’Italia dalla caduta dell’impero fino all’anno 1000 è caotica, nebulosa, chiusa tra le invasioni barbariche e l’affermazione della Chiesa che, però, proprio in quegli anni gettava le basi della sua corruzione. E così dai goti, ai longobardi, dai franchi agli ottoni, l’Italia per oltre cinque secoli si è ridotta a un enorme campo di conquista; Montanelli, che non è uno storico, ma un buon divulgatore, fa il suo mestiere e così mette in ordine i fatti, anche se in molti passaggi la storia diventa una sorta di elenco telefonico di pessimi re, conti e duchi cui facevano da contraltare analoghi papa. Alcune eccezioni, Carlo Martello a Poitiers, la cultura araba che fiorisce dopo l’avvento di Maometto, i fondatori della dottrina cristiana, Agostino e Benedetto su tutti. Secoli bui che non facilitano il racconto di Montanelli; ma, comunque, secoli bui che presentano importanti affinità con il nuovo medioevo della contemporaneità, il dissolvimento dei valori delle ideologie che, comunque, avevano animato il secolo scorso. ( )