Il 23 maggio 1915 il Duca D'Avarna, ambasciatore d'Italia a Vienna, presentava al Ministro degli Esteri austro-ungarico la dichiarazione di guerra:
" Secondo le istruzioni ricevute da S.M. il Re suo Augusto Sovrano, il sottoscritto ha l'onore di partecipare a S.E. il Ministro degli Esteri d'Austria-Ungheria, la seguente dichiarazione : Gia il 4 del mese di maggio vennero comunicati al Governo Imperiale e Reale i motivi per i quali l'Italia, fiduciosa del suo buon diritto, ha considerato decaduto il trattato d'Alleanza con l'Austria-Ungheria, che fu violato dal Governo Imperiale e Reale, lo ha dichiarato per l'avvenire nullo e senza effetto ed ha ripreso la sua libertà d'azione. Il Governo del Re,fermamente deciso di assicurare con tutti i mezzi a sua disposizione la difesa dei diritti e degli interessi italiani, non trascurera il suo dovere di prendere, contro qualunque minaccia presente e futura, quelle misure che vengano imposte dagli avvenimenti per realizzare le aspirazioni nazionali. S.M. il Re dichiara che l'ltalia si considera in istato di guerra con l'Austria-Ungheria da domani. Il sottoscritto ha l'onore di comunicare nella stesso tempo a S.E. if Ministro degli Esteri Austro Ungarico
che i passaporti vengano oggi consegnati all'Ambasciatore Imperiale e Reale a Roma. Sarà grato se vorra provvedere a fargli consegnare i suoi."
Era il 24 maggio 1915 . L'Italia entrava in guerra e fu l'inizio di una immane tragedia che sconvolse il mondo ridisegnandone i confini al prezzo di un enorme tributo : 654.000 i soli militari italiani morti ai quali sono da aggiungere 60.000 prigionieri che non tornarono e di cui non si seppe piu nulla. Inoltre, nel bilancio finale, 451.645 furono gli invalidi e i mutilati e 240.000 tra condannati a morte, all'ergastolo, al carcere per diserzione, rivolta o disubbidienza. C'e da chiedersi il perche di tutte quelle perdite. Un'intera generazione mandata a combattere per l'arroganza di pochi, al servizio di pochi, in nome di un ideale, la Patria, a cui quei poveri ragazzi credettero. Solo piu tardi, troppo tardi, chi di loro si salvò realizzò amaramente essere stato vittima di un grande imbroglio, un vero e proprio tradimento perpetrato a lora danno da una classe politica inetta, da una parte del mondo industriale e finanziario e dalle ambizioni personali delle alte gerarchie militari. Massa ne sacrifico oltre cinquecento, l'Albo d'oro dei Militari caduti ne riporta 565, e a loro, ma anche a chi ebbe il privilegio di tornare a casa, é dedicato questa volume con l'auspicio che i giovani possano trarne un momento di riflessione per costruire un mondo migliore. ( )