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Ladataan... The Chalk Circle Man: The First Commissaire Adamsberg Mystery (Commissaire Adamsberg Mysteries) (alkuperäinen julkaisuvuosi 1996; vuoden 2009 painos)Tekijä: Fred Vargas, Sian Reynolds (Kääntäjä)
TeostiedotSinisten ympyröiden mies (tekijä: Fred Vargas) (1996)
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Kirjaudu LibraryThingiin nähdäksesi, pidätkö tästä kirjasta vai et. Ei tämänhetkisiä Keskustelu-viestiketjuja tästä kirjasta. An excellent mystery and Sian Reynolds' translation was very good. The one thing holding me back from a higher rating is Commissaire Adamsberg. He solves cases more by intuition (or, to put it another way, a strong sense of people's character) than by detection. This doesn't allow the reader a chance to solve the case independently; even though I am generally not good at doing so, I enjoy trying so this lack lowered my rating of the book. ( ) “L’uomo dei cerchi azzurri” esce in Italia nel 2007, anche se è il primo romanzo della Vargas dedicato al commissario Jean-Baptiste Adamsberg, che in Francia è pubblicato già nel 1991. Data ancor prima l’esordio in giallo dell’autrice: “Les Jeux de l'amour et de la mort”, approdato in scaffale a metà degli anni '80. Premessa per dire che, se si vuole approcciare ai personaggi un poco onirici della saga Adamsberg, è consigliabile partire dall’inizio, stravolgendo un poco la bizzarra cronologia italiana, pur pagando il pegno di un’architettura narrativa non ancora matura al punto giusto. Personaggi talvolta con personalità multiple, vite e sensibilità parallele, forse prodotto di una creatività anch’essa riflessa in uno specchio, al punto che non ci sorprende nemmeno che Freed Vargas sia, in realtà, un’archeologa che di nome fa Frédérique Audoin-Rouzeau. Mi guardo bene dal raccontare i fatti, visto che è di un giallo si tratta. Dirò solo che il commissario è fresco di trasferimento, fresco del fascino parigino, di una scenografia da cartolina che nasconde però zone d’ombra celate allo sguardo di chi la città la vive da turista. Una Parigi in cui qualcuno disegna cerchi azzurri e dentro quelle circonferenze che delimitano uno spazio preciso, lo stesso forse che inquadra i personaggi fuori dalle righe che popolano la storia, pone con cura degli oggetti. E, caso mai qualcuno pensasse ad una casualità, li accompagna con una frase: “Victor malasorte il domani è alle porte”. Nulla di strano, o meglio nulla di delittuoso a prima vista, se non fosse che nei cerchi azzurri cominciano a comparire altre cose. Più inquietanti. La scrittura di Vargas è molto, come dire, francese. Circondata da quell’aurea che ritroviamo in molti film d’oltralpe, fluisce pacatamente come la Senna, ma non è mai ferma, non c’è un solo attimo di immobilità. E in questo movimento i personaggi crescono, le contraddizioni che disegnano le loro personalità lievitano e quasi ci sembra, gli interpreti del commissariato parigino, di imparare a conoscerli, giorno dopo giorno, come si impara a conoscere un collega. Come si comincia ad apprezzare, pagina dopo pagina, quello strano modo di indagare di Adamsberg. Capace di notare ciò che gli altri non notano, quei particolari che ai più sembrano parte di un quadro di apparente normalità o di estranea innocenza ai fatti, ma nei quali il commissario riesce a notare la personalità autistica. Lo stile giallo della Vargas è quasi metafisico: non c’è la violenza da serial poliziesco americano, non ci sono scene del crimine grondanti di sangue, non c’è la proiezione ipertecnologica di CSI Las Vegas. L’ordito del racconto tiene chi legge attento perché i fili spesso corrono in diverse direzioni, s’attorcigliano, creano impreviste geometrie narrative. S’insinuano nella psicologia dei personaggi, si perdono nella quotidianità che, nella sua normalità, non è mai veramente normale. Per questo forse Vargas non soddisfa tutti i palati, in modo particolare quelli vorrebbero l’azione palpitante al centro del giallo o l’assenza quasi di veri indizi. Così come lascia un poco perplessi il finale di questo libro, che un poco toglie alla ricca introspezione psicologica delle anime che lo popolano. Ma si sa, il primo frutto di un albero non ancora strapazzato dalle intemperie ha bisogno di stagionare, ed è forse questo il motivo per cui in Italia si è preferito partire dal pubblicare opere cronologicamente successive di questa scrittrice. Il consiglio: lasciar decantare e proseguire nella lettura del tanto trasognante, quanto geniale Jean-Baptiste Adamsberg, cui Vargas regalerà negli anni molte grandi soddisfazioni. Pubblicato su: https://www.territoridicarta.com/blog/luomo-dei-cerchi-azzurri-di-fred-vargas-il... https://creativecommons.org/licenses/by-sa/4.0/ "Víctor, mala suerte, ¿qué haces fuera?" A los parisinos les divierte. Desde hace cuatro meses, esta frase acompaña los círculos azules que surgen durante la noche trazados con tiza en las aceras de la ciudad, y en el centro de los círculos, prisioneros, un desecho, un residuo, un objeto perdido: un trombón, una bombilla, una pinza de depilar, un yogurt, una pata de paloma... El fenómeno hace las delicias de los periodistas y de algunos psiquiatras que elaboran diferentes teorías. Sin embargo, al comisario Adamsberg no le hace ninguna gracia. Los círculos y su heteróclito contenido rezuman crueldad. Él lo sabe, lo siente: pronto este hecho anodino y estrafalario se convertirá en una tragedia. Vargas' eccentric detective, Jean-Baptiste Adamsberg is the main attraction in this novel, as well as the strange plot in which random discarded items have been circled with blue chalk on the streets of Paris. His investigation method is not one mystery readers - or his colleagues - are familiar with, as Adamsberg quietly considers each bizarre event, knowing instinctively that there is more to these strange things. Only when a body is found in a blue circle is the mystery taken seriously. ei arvosteluja | lisää arvostelu
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When blue chalk circles begin to appear on the pavement in neighborhoods around Paris, detective Commissaire Adamsberg is alone in thinking that they are far from amusing. As he studies each new circle and the increasingly bizarre objects they contain, he senses the cruelty that lies within whoever is responsible. And when a circle is discovered containing a woman with her throat cut, Adamsberg knows that this is just the beginning.--From publisher's description. Kirjastojen kuvailuja ei löytynyt. |
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